Un albo illustrato per raccontare ai bambini la Giornata della Memoria
Vorrei partire da una domanda: come raccontereste la Shoah ai vostri figli, nipoti, ai bambini in generale?
Lo fareste attraverso un libro?
Abbiamo già discusso negli articoli precedenti di questo blog come e quanto sia importante ricordare ciò che è stato attraverso pagine scritte, disegnate, pregne di memoria.
Però fino ad ora ci siamo sempre incentrati su adulti e ragazzi.
E i bambini invece?
Le loro anime sono sensibili, l’argomento molto forte.
Ma ricordare è fondamentale e farlo è doveroso, anche tramite parole e immagini “velate”, parlando dell’amicizia tra una bambina e un passerotto.
Il volo di Sara: un albo illustrato sulla Shoah

L’incontro lieve tra una bambina e un pettirosso è il tema di questo straordinario testo di Lorenza Farina. Se aggiungiamo il contesto storico in cui si inquadra, un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, e le immagini di una delle illustratrici più intense del panorama italiano, Sonia Possentini, ne esce un insieme di potenza e lirismo unici.
Il piccolo pettirosso deciderà di portare con sé questa nuova amica dal nastro azzurro tra i capelli, perché la Shoah e i campi di concentramento sono cosa troppo crudele per una bambina.
Dal sito della Fatatrac
Non vi nego che, alla fine del libro, è inevitabile far scendere una lacrima.

La storia, seppur mitigata da un’amicizia tra una bambina e un animale, è quel che è: una bambina ebrea che muore in un campo di concentramento.
La narrazione è dal punto di vista del passerotto, che ingenuamente guarda a tutta la vicenda con estrema sensibilità, capace di un amore impensabile… Almeno per chi si è macchiato di quegli orrori.

Il passerotto le fa compagnia ogni giorno, e ogni notte le sussurra all’orecchio cose belle per addormentarla felice mentre piano piano, in maniera quasi direttamente proporzionale alla sensibilità dimostrata dal passerotto, la bambina cambia: prima i vestiti, poi i capelli corti, infine la faccia scavata dalla magrezza… Tutto, inevitabilmente, sempre peggio. Il peggio che porta ad un’unica, possibile, via.
Insomma, la storia non è allegra, né deve avere la pretesa di esserlo: è triste e dolorosa così come lo è stata la Storia.
Per chi ha paura che questo libro sia troppo per i propri bambini, voglio riportare qui le parole – per me molto appropriate – della stessa autrice, Lorenza Farina:
Lo sguardo infantile di Sara è, in fondo, lo sguardo di ogni lettore bambino che, guardando queste immagini, vorrà sapere e avrà bisogno di un adulto che risponda alle sue domande.
https://fatatrac.wordpress.com/2018/01/26/speciale-il-volo-di-sara-parte-prima/
L’orrore va comunque affrontato e di questo i bambini sono forse più consapevoli degli adulti. Il bambino coglie nel racconto solo ciò che la sua esperienza della realtà gli permette di cogliere. La paura di parlarne è legata più alla nostra consapevolezza di adulti che alla sua.
E ancora:
Si deve conoscere, perché la memoria si costruisce sulla base del sapere e i libri possono fare molto. In attesa che i bambini possano, crescendo, approfondire a livello scolastico questo argomento, inserendolo in un definito ambito storico, si può loro offrire un racconto per immagini come questo che trova vie più adatte alla loro età e sensibilità.
https://fatatrac.wordpress.com/2018/01/26/speciale-il-volo-di-sara-parte-prima/

E’ un libro comunque sia bellissimo. Un albo illustrato che lascia il segno e merita di esser letto insieme ai bambini, che impareranno a conoscere e interiorizzare questo pezzo di Storia.
Vi faranno sicuramente tante domande, si soffermeranno su particolari che neanche immaginate, ma è un’esperienza che va fatta… per entrambi: adulto e bambino insieme.
E ora… buona, commovente, lettura!
Per acquistare il libro: https://librerialiberocaos.it/