ORTO SENZA FATICA
Questo libro non è solo un manuale di orticoltura, genere inviso alla Stout. È molto, molto di più.
Le domande più comuni di chi inizia a coltivare in maniera naturale trovano qui una risposta: la terra va lavorata e concimata ogni tanto? Quanto si deve irrigare? Che fare se arrivano le lumache? Si possono coltivare grandi appezzamenti con il “Metodo Stout”? Quali materiali si possono usare per una buona pacciamatura? La copertura di materiale vegetale non consuma l’azoto nel terreno? Quando e come va ripristinata la pacciamatura? Come si procede con le semine e le piantagioni in presenza di pacciamatura? Quanto materiale vegetale consuma ogni anno un orto pacciamato?
L’elenco dei quesiti che gli appassionati (e i critici) rivolgono alla Stout trova puntualmente risposte ineccepibili. E talvolta anche irridenti se gli interlocutori si mostrano arroganti.
“Le difficoltà derivano dal cercare di seguire le indicazioni di qualcun altro, obbedendo a delle regole invece di usare il proprio buon senso”, chiosa la Stout.
Ruth è una persona simpatica e diventa subito familiare, questo rende più che piacevole lo scorrere delle pagine. È facile vedere in lei la vera precorritrice delle moderne metodologie di coltivazione biologica.
Ma un’altra ragione che mi ha motivato a diffondere in Italia questa pubblicazione è che essa può essere definita indispensabile per coloro che intendano intraprendere con le sole proprie forze il percorso verso una coltivazione veramente secondo Natura, magari per approdare alla Coltivazione Elementare.
CAPITOLI
- Dio ha creato la pacciamatura
- Asparagi: gli ortaggi più facili in assoluto
- Alcuni aspetti sorprendenti del mais e altri commenti su fagioli, piselli e zucche
- Patate nell’aiuola degli Iris e cipolle nel fieno
- Presenze moleste
- Dove piantare cosa
- Mr. Jack Frost e l’orto per i bambini
- La rotazione delle fragole, del mais e delle patate, con commenti sulla gramigna
- I fiori e la pacciamatura
- Conservare il suolo non basta
- Millecinquecento solleciti visitatori
- Benvenuto tra i “maniaci” del cibo buono e sano
- A misura di buongustaio
- Come dice, professore?
- Se vuoi essere felice per tutta la vita
Gian Carlo Cappello è nato a Milano nel 1957. È apolide per vocazione.
Agrotecnico dal 1977, ha maturato una pluridecennale esperienza professionale in Italia, Sud Africa, Australia, Cina, Nord America, Russia, Portogallo, Libia. Per oltre dieci anni consulente RAI in materia di agricoltura, dal 2006 si dedica all’orticoltura sperimentale con risultati incisivi sulle metodologie già vocate al biologico.
Promotore in prima persona della «decrescita felice», porta la propria pratica, definita comunemente «Coltivazione Elementare – Non-Metodo Cappello», presso realtà rivolte all’autosufficienza alimentare: ecovillaggi, comunità, orti condivisi, orti didattici, associazioni ecc. Dal 1978 è inoltre diplomato «Potatore specializzato» in olivicoltura e ha messo a punto una propria modalità conosciuta come «Potatura Rispettosa dell’Olivo». Svolge un’intensa attività di formazione.
Ha optato per un’alimentazione vegana.